World forum on Controlled Natural Languages

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Il 16 e 17 aprile 2018, al Grand Hotel Mediterraneo, si è tenuto il primo convegno su CNLs, Controlled Natural Languages (lingue controllate). Molto in breve, le lingue controllate sono lingue artificiali create per ridurre complessità e ambiguità legate alle lingue naturali e per aiutare i parlanti non madrelingua a comprendere più facilmente il testo e aiuta i computer a elaborare meglio le lingue naturali.

Sveglia alle 5.40, prendo il treno alle 6.15 e alle 8 sono a Firenze. Il dramma inizia quando devo prendere l’autobus per arrivare all’hotel. La fermata del mio autobus era stata spostata e per arrivarci ho dovuto prendere un altro autobus. Il monsone imperversava: un’ora per compiere un percorso di 20 minuti.

Arrivata all’albergo appena in tempo mi siedo al mio posto, lascio fuori la pioggia e il traffico delle otto ed entro in un mondo di professionisti. Traduttori, professori e membri del gruppo STEGM preposto al mantenimento del Simplified Technical English hanno illustrato egregiamente, con il poco tempo a loro disposizione, il lavoro che svolgono al fine di rendere più semplice e metodico il lavoro dei redattori e traduttori tecnici. In primis si è parlato appunto dello STE, ed è proprio dallo STE che è nata l’idea di creare altri linguaggi controllati basati sullo spagnolo (Español Técnico Simplificado) sull’italiano (Italiano Tecnico Semplificato), entrambi lavori della dott.ssa Ilaria Gobbi, sul francese (Français Rationalisé) e sul giapponese (Simplified Technical Japanese). Lo scopo di tutti questi linguaggi controllati non è solo quello di aumentare la comprensione umana dei testi scritti anche per i non madrelingua, ma anche di aumentare la comprensione da parte delle macchine, facilitare la traduzione, soprattutto la machine translation, e, ultimo ma non meno importante, aiutare i redattori nel difficile compito di stesura dei manuali. Se tutti i redattori usassero i linguaggi controllati, in un ipotetico mondo perfetto, i contenuti creati sarebbero solo contenuti di valore, con un significato univoco e senza ambiguità. Il riutilizzo dei contenuti (grazie ai CMS) sarebbe più facile e veloce.  In questo modo la comprensione e soprattutto la traduzione sarebbero più semplici. E per quanto riguarda la traduzione, si avrebbe un notevole risparmio in termini di tempo e denaro. Infatti, una volta tradotto, un contenuto esso può essere riutilizzato ogni volta. La precisione terminologica è un altro dei numerosi vantaggi dei CNLs.

Ogni speaker presente alla conferenza ha trasmesso la passione con la quale questo lavoro, sconosciuto ai più, viene svolto con grande professionalità e ognuno ha sottolineato, dal proprio punto di vista, quanto sia fondamentale la collaborazione fra tutti i professionisti del settore. Comunicazione è la parola chiave. Comunicare, rendere comune, condividere. Condividere contenuti, condividere conoscenze, collaborare per giungere tutti al medesimo fine. Questo è la comunicazione tecnica.

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Alessandro Pratelli

Perito aeronautico, calsse '72. Lavora come redattore tecnico dal 1995 poi fonda AP Publishing. Appassionato di Direttive e norme tecniche. La frase che preferisce? "Se non alzi mai gli occhi, ti sembrerà di essere nel punto più in alto".